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I locker: la nuova frontiera del last-mile delivery

Gli armadietti per il ritiro self-service degli acquisti online si stanno affermando come soluzione privilegiata di fronte alle sfide dell'e-commerce

05 settembre 2019

La diffusione dei locker quale strumento di consegna potrà avere un impatto positivo sui costi e sulla sostenibilità della filiera del last-mile in Italia

Faustino Musicco, Head of Logistics and Industrial Agency

Con il crescente flusso di acquisti on-line, i locker – ossia gli armadietti destinati al ritiro self-service delle spedizioni – si stanno confermando quale soluzione privilegiata dai consumatori, dai rivenditori e dai fornitori di servizi logistici in alternativa alla consegna a casa o in ufficio. Questo nuovo sistema permette infatti di consegnare gli ordini in maniera rapida e sicura, rispondendo al sempre più crescente bisogno di flessibilità da parte dei clienti tramite l’operatività al pubblico 24/7 sia per il ritiro sia per la reverse Logistics (ossia la restituzione dell’ordine).

La scelta localizzativa viene affidata all’analisi dei big data che rilevano frequenza di acquisto, tipologia di prodotti e profilo acquirenti; gli armadietti devono inoltre essere posizionati in luoghi sicuri e con un buon livello di sorveglianza per ridurre al minimo il rischio di furto o vandalismo. Di conseguenza, troveremo i locker posizionati in aree ad altissimo passaggio come supermercati e stazioni ferroviarie.

Un last-mile sostenibile

Se da un lato la scelta dei locker permette ai consumatori un maggiore controllo su come e quando ritirare i propri acquisti, evitando di dover aspettare consegne o rischiare che i pacchi vengano lasciati nel posto sbagliato, dall’altro rappresenta per gli operatori logistici una scelta sostenibile e di ottimizzazione dei costi.

Le consegne dell'ultimo miglio dai magazzini alle case e agli uffici possono infatti rappresentare per i rivenditori un costo elevato sia a causa dei potenziali ritardi nelle rotte di consegna (in quanto per ogni cliente viene associato un intervallo di consegna che se non rispettato può impattare sulla pianificazione giornaliera) sia in quanto spedire nei tempi richiesti ordini a singoli indirizzi spesso significa mettere i veicoli sulla strada prima che siano pieni, contribuendo alla congestione del centro città e – soprattutto – all’inquinamento atmosferico. Ricerche condotte negli ultimi anni hanno infatti dimostrato quanto l’e-commerce possa avere un impatto negativo sull’ambiente. I locker rappresentano dunque una scelta sostenibile in quanto la consegna agli armadietti self-service implica che un furgone potrebbe consegnare decine di ordini - anziché un ordine solo - in ogni punto di consegna, riducendo i movimenti dei veicoli, il numero dei mezzi di trasporto necessari e offrendo ai rivenditori e agli operatori una migliore efficienza di percorso e costi.

Il last-mile delivery in Italia

La diffusione dei locker quale strumento di consegna potrà avere un impatto positivo sui costi e sulla sostenibilità della filiera del last-mile in Italia. L’hanno capito grandi rivenditori quali Decathlon che sta realizzando nel nostro Paese armadietti per pacchi nei suoi negozi, o di Carrefour che ha lanciato un progetto pilota con locker adatti al ritiro di prodotti deperibili quali freschi e surgelati. Poste Italiane ha dal canto suo attivato circa 1.430 punti di ritiro che saliranno ad oltre 3.500 entro fine anno, affiancando oltre 12.800 Uffici Postali. Amazon, gigante dell’e-commerce, ha inoltre dato l’avvio all’installazione degli armadietti non solo nei supermercati e negli uffici postali ma anche nei business center dando il via ad un trend che prevediamo possa svilupparsi in maniera significativa in futuro.

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